lunedì 27 giugno 2016

Di domenica

E' domenica pomeriggio 
e il sole batte forte, 
le serrande sono abbassate 
e tra le fessure penetra 
una fioca luce che basta. 
Fiorisce in questa stanza, 
dentro un libro di poesie 
un cuore di perle zuccherine. 
Passa un gracchiare di corvo 
sotto la nuvola bianca 
e rompe il silenzio 
che mi assopiva. 
Il verso del poeta 
pulisce con acqua d'amore 
e intorno alla vita mi raccoglie 
una stria di diamanti. 
Avevo un disturbo 
ed è fuggito tra 
le parole della poesia. 
Sopra le mie indecisioni 
si è aperto qualcosa 
che è tutta luce 
e mi accingo a scrivere 
quello che provo: 
emozione razionale.
Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati lg.633/1941 



mercoledì 22 giugno 2016

Estate

L'asfalto è molto asciutto
e tra l'erba dei giardini
fioriti sono i papaveri
anche in città.
Non una nuvola in cielo
e l'aria brilla di luce,
non un'ombra rompe
l'azzurro del mattino
che mi consola.
Galleggia la mia anima
su questa limpida acqua
di tenero risveglio,
la notte che latrava con dolore
mi ha abbandonato
almeno per questo istante
che si svuota di trepidazione
e piano piano, lentamente
mi prende la mano
e in un brivido sento
la magia della vita.
Autore:Ivana Tata @tutti i diritti riservati lg.633/1941



domenica 12 giugno 2016

Primordi

Ai primordi tutto era fuoco 
fummo scagliati 
lontanissimo 
da quel principio 
...e fu vita.
A poco a poco rallentammo 
la nostra fuga e 
i gas da cui eravamo avvolti 
ci fecero da madre 
che pianse per noi tante lacrime, 
in queste ci muovevamo 
come antenati 
e da questo liquido 
raggiungemmo lidi più secchi 
dove espandere la nostra sostanza 
come emigranti in cerca di fortuna.
E la fortuna la trovammo 
su rocce solide dove diventare erbe
se era possibile e ringraziammo 
il sole che ci benediva.
Alcuni di noi si trasformarono 
in animali sempre più grandi 
sempre più crudeli perché 
avevamo paura, 
paura degli altri uguali a noi, 
il nostro specchio 
che ci faceva vedere l'anima.
Che cos'era questa luce bianca
che avevamo dentro?
Luce che ci faceva gustare le delizie, 
che ci guidava se disorientati, 
che restava dopo la morte 
a mostrarci il ritorno ai primordi.
Autore:Ivana Tata @tutti i diritti riservati lg.633/1941