sabato 26 marzo 2016

In morte

E venne la morte e urlò,
col suo vestito di sangue 
si mostrò superba 
ostentando la sua pazzia. 
Il dolore ha reso le nuvole grigie,
gli uccelli sono volati via spaventati, 
una pioggia nera è scesa negli animi, 
la poesia ha smesso di parlare con l'amore 
e ha pianto lacrime blu di livore. 
Vive solo il dolore che non guarda 
oltre il muro di nebbia che offusca, 
superarlo, scavalcare la violenza 
lo farà smettere di essere qui 
a gonfiarci il cuore di furore. 
Sul limite della sofferenza verrà 
la moderazione a illuminare 
e allora capiremo cosa revisionare, 
appureremo il nostro ruolo.
Per ora da quelle ceneri non si alzino 
fumi di vendetta che genera vendetta, 
questo odore di concordia farà uscire 
i maiali dal cortile e li porterà a brucare 
fiori di loto nei pascoli della fratellanza. 
Dimenticare sì dimenticare la rabbia 
che abbiamo loro donato con leggerezza.
Autore:Ivana Tata @tutti i diritti riservati lg.633/1941