che i miei dolori invocano,
placare la sete d'esperienza buona
ho bisogno e necessito dolcissimo fato.
Puntare alle stelle e non vederle...
Offrimi il tavolo su cui possa
ricongiungere i miei frammenti caduti
dalle mani delle Parche impazzite e con
questi pezzi sconnessi ricostruirmi fiore.
Puntare alle stelle e non vederle...
Sorridono della mia voce muggente
come mare in tempesta, non accettano
le mie verità e ne rallentano il moto,
resto madre addolorata sopravvissuta ai propri figli.
Puntare alle stelle e non vederle...
Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati
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