Vorresti essere aquila che governa il vento e se ne serve domandolo, non passero sbattuto da forte aria e trascinato con secche foglie. Sei la piccola margherita dei prati che non profuma e non adorna, non la grande rosa rossa che sta sui tavoli per mostrare opulenza e meraviglia, ostentazione del lusso. Se a te, ragazzo verde-azzurro, l'evento risolutivo è negato, io per te spazzerò il mare freddo e i segni dell'inverno che conosco e, aldilà dell'isola, con mani tremanti, trasporterò il cuore caldo della fortuna e saluterò i marinai cattivi con uno sberleffo. Ragazzo non bacerai più labbra smorte, non carezzerai seni molli e aridi capelli, il viso del sole che desideri si manifesterà. Le fitte delle piaghe non le sentirai perché la cicuta è stata bevuta dai vermi. Si apriranno i cancelli dei giardini e tu potrai coglierne tutti i fiori. Se questa è melodia sognante perdonami la snaturalezza della firma. Autore:Ivana Tata @tutti i diritti riservati
Quando l'offesa posò la sua insolenza sulla soglia aperta all'amore l'anima si fracassò ... e non restarono che le notti insonni e il disturbo si prolungò a lungo, finché non venne il respiro della storia nascosta nella natura di tutte le cose accettate con onore e nel cuore di esse ho trovato i gesti conciliatori per un vivere senza vuoto ... e mi è sembrato Natale. Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati
Cos'è che sento nel mio interiore, non vuota musica, ma grida forti che squillano come trombe di angeli ribelli. Una fuga di Bach sofisticata che cerca le origini dei miti e dei simboli per approdare ad un significato di me. Costruisco luoghi e personaggi dove ambientare la mia memoria falsa. Soffio sulla polvere nera del passato per liberare una stella di fiducia. Restano vane le grida, scivolano sul viscido pensiero e si perdono dietro ad un eco che non risponde. Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati